Gennaio 16, 2018
La storia di Samantha
Vi racconto anche io la mia avventura… così mi rimane, come fosse il mio diario…
Lunedì 16/01/2017. Arrivo all’IDI con mio marito prima ancora delle 7, nonostante mi avessero detto di andare alle 8 e mi danno la stanza, camera 6 letto 1. Sopra c’è già pronto il camice, la cuffia e la mutanda di carta.
Sono rilassata, zero agitazione, vorrei solo essere operata in fretta, prima inizio prima finisco prima recupero!
Nel pomeriggio il dottore mi disegna la pancia. La testa è ormai un groviglio di dolore dovuto al digiuno… anelo all’anestesia come ad una droga che sconfigga i dolori.
Mi cambio, mi infilo nel letto e aspetto. Mi vengono a prendere. Finalmente!! Sorrido felice mentre mio marito mi accompagna fino all’ascensore, mi bacia e mi dice che sarebbe salito anche lui al 4° piano.
Finalmente arrivo sotto il famoso “lampadario” chirurgico, allarghi il braccio, allarghi l’altro… sta comoda (e certo, anche a casa sto sempre sdraiata nuda a croce su un letto di 20 cm ad una temperatura di 5° con 10 estranei intorno che mi osservano… mi piace proprio!).
Arriva il dott. Caggiati insieme al suo secondo… macchinetta fotografica in mano… decidono che in quella favorevole condizione è anche il caso di fare un pochino di ginnastica! Alla grande!!! Così mi arrotola il camice sul seno, mi fa alzare le gambe… e inizia a scattare foto alla famosa “pinna”.
Finalmente mi danno della roba buona, mi spiegano che mi girerà un po’ la testa, che devo pensare a cose belle, penso ai miei figli e parto per il mio trip…
Sto sognando, sto facendo un sogno bellissimo, sono rilassata, comoda e sogno… invece qualcuno insiste a chiamarmi, vuole che io mi svegli… cavolo era così bello quel sogno!!!
Torno in stanza. C’è mio marito, c’è mia madre e mio padre… dormo, mi risveglio, ridormo. La notte riesco abbastanza a riposare.
Il giorno dopo l’infermiera torna con la notizia più bella del giorno: va bene, può mangiare due fette biscottate e farsi comprare un tè alla macchinetta da suo marito. In pochi minuti recupero le forze, e il mal di testa diminuisce.
Il resto è un recupero veloce. All’inizio ti dici: chi me lo ha fatto fare, fino a ieri correvo 10 km in un’ora, adesso per andare in bagno che è a 3 metri ci metto 10 minuti… ma poi sai che ne è valsa la pena.
2-3-6 mesi??? Sono anni che porto a spasso una pancia che non merito… che saranno mai 6 mesi?!?!
Ospedale IDI di Roma – Chiusura retti senza addominoplastica per diastasi di 5 cm, intervento 16 Gennaio 2017
4 thoughts to “Testimonianza di Adriana M.”
Maria88
8 Gennaio 2018 at 22:09
Ciao cara Francesca io ho il tuo stesso problema chi ti ha operata? Come posso mettermi in lista
ilde
4 Marzo 2019 at 13:32
Ciao a tutte, ho lo stesso problema di tutte voi, diastasi addominale di 6cm, nn so a chi rivolgermi senza che mi aprano tutta, qualcuno di voi mi puo suggerire un chirurgo bravo?? mi sposto anche fuori regione, sono di milano, grazie a tutte x l’aiuto
Sara
3 Aprile 2019 at 12:28
Ciao Ilde, io ti posso consigliare ma con il privato..con ssn non mi sono informata per i tempi troppo lunghi..
A Milano ti consiglio la Casa di Cura La Madonnina!