Febbraio 05, 2020
Diastasi Italia: il dott. Davide Lazzeri risponde ad alcune domande sulle suture
Introduzione
Il Professore Giuseppe Pozzi,
Dagli oltre trent’anni di studio e ricerca è nata la Tecnica LAP-T, la sua personale tecnica mini-invasiva per la risoluzione definitiva della diastasi addominale e delle patologie erniarie correlate.
Oggi risponde ad alcune nostre domande.
Da quanto tempo si occupa di diastasi addominale?
Da oltre 20 anni ho applicato i principi e le tecniche della chirurgia mini invasiva al trattamento dei difetti della parete addominale, ernie, laparoceli e soprattutto della diastasi addominale.
Nel 2006 ho ideato la tecnica LAP-T con l’obiettivo di risolvere la diastasi e le patologie correlate con la minor invasività chirurgica ed anestesiologica scientificamente realizzabile, con un conseguente rapido decorso postoperatorio e la veloce ripresa delle attività quotidiane, lavorative e dello sport
La tecnica è in continua evoluzione, frutto di un continuo aggiornamento professionale e dell’impiego delle strumentazioni più sofisticate ed evolute per una chirurgia sempre più gentile. Le caratteristiche della tecnica LAP-T hanno consentito l’impiego di una farmacologia sofisticata per una anestesia più leggera senza l’intubazione orotracheale con un risveglio confortevole, evitando la nausea, la sensazione di vomito e la cefalea che possono presentarsi dopo le classiche anestesie generali.
Ci parli della Sua tecnica.
LAP-T, Laparoscopic Abdomino Plasty Technique, ossia Addominoplastica Laparoscopica eseguita in Gas-Less, da non confondere con interventi per la diastasi eseguiti in laparoscopia classica.
La durata è intorno alle 2 ore e vi racconto alcuni punti chiave:
Insomma il successo è nella precisa e corretta esecuzione della sutura dei muscoli retti che non può essere standardizzabile, la sutura è infatti sempre diversa come è sempre diversa la diastasi e le caratteristiche di ciascuna paziente.
Quindi, in sintesi, LAP-T è una tecnica su misura, “tailored”, affinata sui dettagli di ogni specifico danno parietale e sulle esigenze specifiche di ogni paziente.
LAP-T è sinonimo di una chirurgia precisa, dedicata, rispettosa e gentile e di un’anestesia che modula e riduce la sua profondità proporzionandola alla minore invasività dell’intervento chirurgico senza la necessità dell’intubazione orotracheale.
LAP-T è una tecnica consolidata e sicura: ad oggi conta più di 1600 pazienti operati negli anni per diastasi primaria o recidiva dei muscoli retti con ernie associate o laparoceli.
LAP-T permette una riparazione completa della parete addominale, restituendo la corretta anatomia, la piena funzionalità, recuperando al contempo l’aspetto estetico con risultati che le stesse pazienti hanno iniziato a definire con il termine “LAP-T Shape”.
Infine LAP-T rappresenta il mio modo di vivere la chirurgia, con sacrificio e dedizione ed una filosofia sempre più mini-invasiva. E’proprio per questo che la tecnica non porta volutamente il mio nome, nonostante ne sia l’ideatore, perché la tecnica è dedicata, dedicata al benessere delle persone sia uomini che donne che purtroppo per diversi motivi vanno incontro alla diastasi, persone che posso trovare in LAP-T la soluzione gentile e rispettosa al loro problema.
Quando si può intervenire chirurgicamente sulla diastasi con LAP-T?
L’intervento con LAP-T è indicato per diastasi dei muscoli retti con distanza infrarettale compresa tra i 3 cm ed i 15 cm, la diastasi laterale, il Floppy Wall, la diastasi recidiva, oltre ad ernie addominali e laparoceli. L’intervento LAP-T è ideale in persone normopeso in presenza di moderato sovrappeso, negli sportivi e nelle donne longilinee, e quando si desideri una futura gravidanza. Nei casi in cui l’intervento è indicato, non ci sono limiti di applicabilità.
Rimangono cicatrici evidenti?
No, non rimangono cicatrici visibili. Grazie all’esclusivo “Ghost approach” della tecnica LAP-T, le tre micro incisioni di pochi millimetri vengono effettuate esclusivamente in zona sovrapubica, sotto la linea dello slip e non richiedono punti di sutura esterni. Non sono presenti accessi attraverso l’ombelico e sul fianco come nelle classiche tecniche laparoscopiche o laparoscopie robot assistite (robotica). I segni delle millimetriche incisioni tenderanno a essere invisibili con il passare del tempo.
In cosa si differenzia LAP-T rispetto alla laparoscopia classica e alle altre tecniche chirurgiche come l’addominoplastica classica, la robotica o le tecniche che eseguono la sutura dei retti con stapler e clip metalliche?
La tecnica LAP-T ha come obiettivo una restitutio ad integrum anatomica e funzionale della parete addominale con accurata attenzione all’estetica.
LAP-T è l’essenza della mini-invasività chirurgica ed anestesiologica finalizzate ad un rapido recupero della quotidianità, dell’attività lavorativa e dello sport.
Le altre tecniche di riparazione della diastasi, sebbene diverse tra loro, hanno come fattore comune una maggiore invasività chirurgica e anestesiologica.
Il robot facilita il chirurgo prevalentemente nella complessa esecuzione della sutura dei retti, penalizzando purtroppo la paziente con una maggior invasività chirurgica ed anestesiologica.
Purtroppo a volte si perde il punto di vista. L’obiettivo dell’impiego della tecnologia è la riduzione dell’invasività dell’intervento e la riduzione dell’impatto chirurgico sul paziente, cosa che a volte viene dimenticata, ed il trattamento della diastasi in robotica ne è un esempio. Vedremo in futuro se le evoluzioni tecnologiche saranno anche a favore del paziente… Per ora per il trattamento della diastasi ritengo preferibile prediligere l’esperienza del chirurgo e una filosofia di approccio realmente mini-invasiva.
In cosa consiste il post operatorio?
L’intervento con LAP-T prevede uno o due giorni di degenza durante i quali si è in grado di camminare, salire e scendere piani di scale.
(Clicca sul seguente link per vedere il video la paziente deambula in corridoio la sera dell’intervento chirurgico)
Al rientro a casa si può prendere il bimbo in braccio, fare la doccia, guidare l’auto, insomma in una settimana dall’intervento, si ritrova la normalità. Il bagno in piscina è possibile dopo 7 giorni, in mare dopo 10.
La riabilitazione della parete addominale generalmente avviene già dopo 7-14 giorni dall’intervento.
L’intervento con LAP-T può essere eseguito durante il periodo dell’allattamento?
Sì. Grazie all’anestesia leggera messa a punto dalla mia équipe, sarà possibile riprendere l’allattamento al rientro a casa, dopo 48 ore dall’intervento. Il programma farmacologico post operatorio è compatibile anch’esso con l’allattamento.
Dopo l’intervento con LAP-T è possibile avere ulteriori gravidanze?
Sì. In 16 anni ed oltre 1600 interventi che ho eseguito con la tecnica LAP-T, 53 mamme hanno avuto una gravidanza successiva alla ricostruzione con LAP-T. Le ho seguite con un programma dedicato di visite ed ecografie nel corso della gravidanza e dopo il parto. Tutte hanno portato avanti la gravidanza e partorito in modo naturale o con cesareo, senza problemi e senza recidive della diastasi. Questo ritengo sia un grande successo, frutto di anni di studi dedicati anche a questo obiettivo.
Per quanto riguarda lo sport invece, dopo quanto tempo dall’intervento si può riprendere l’allenamento, anche agonistico?
LAP-T permette una rapida ripresa dell’attività fisica: tornare ad allenarsi in palestra con esercizi specifici sarà possibile già dopo 20-30 giorni. Anche l’attività agonistica può essere ripresa in tempi rapidi, normalmente un paio di mesi al massimo, modulati in base al tipo di attività e al singolo caso. Per lo sportivo agonista sono messi a punto programmi di riabilitazione rapida dedicati e personalizzati.
Dove visita e opera?
Visito e opero a Roma, presso la Clinica Quisisana e la Clinica Nuova Villa Claudia, e a Milano presso la Clinica Madonnina. Sul sito www.giuseppepozzi.com potrete leggere approfondimenti su molte tematiche in parte affrontate oggi, cosi come sulla prevenzione della diastasi, argomento ancora poco conosciuto e sull’importanza del pavimento pelvico, dalla riabilitazione post-partum alle tecniche ricostruttive mini-invasive a volte necessarie.
La ringraziamo molto per la disponibilità e il tempo che ci ha dedicato. Prima di congedarla, ha un consiglio da dare a chi è affetto da diastasi e sta cercando informazioni?
La funzione della parete addominale è un valore importante per la qualità di vita, l’attività fisica e lo sport, e va recuperato. Consiglio di non ritardare la decisione di sottoporsi all’intervento chirurgico: il tempo e l’attesa sono variabili negative che possono comportare l’aumento progressivo della distanza tra i muscoli retti ed il peggioramento della diastasi, con riduzione del tono e dello spessore muscolare, e la comparsa di ernie addominali.
Inoltre, è fondamentale che l’intervento venga effettuato una volta sola e bene, che sia efficace e stabile nel tempo, senza dimenticare il recupero dell’aspetto estetico desiderato che con LAP-T e la sua LAP-T Shape si ottiene e senza cicatrici. La tecnica LAP-T ha questi obiettivi e questi risultati.
Immagini e video forniti dall’intervistato, prof. Giuseppe Pozzi.
2 thoughts to “La diastasi addominale: cause, sintomi e soluzioni nella video intervista con il dott. Grassetti”
Alessia
25 Agosto 2018 at 17:15
Quanto tempo dopo il cesareo si può fare il massaggio?
– Team Diastasi
26 Agosto 2018 at 17:38
Il massaggio alla cicatrice può essere iniziato quando sono cadute tutte le crosticine