Giugno 05, 2020
Impacto Training: programma allenamento post gravidanza e diastasi
Se vi sdraiate in posizione supina, sollevando contemporaneamente le gambe in alto, in presenza di una diastasi apparirà una specie di “bozzo”, “escrescenza”, “cresta” o “protrusione”; nel nostro gergo, viene chiamata “pinna” (termine NON medico).
Si tratta di una parte degli organi interni (stomaco, intestino) che, non essendo più contenuti dai muscoli retti, vengono letteralmente “spinti verso l’esterno” tra le due fasce del muscolo retto.
È possibile notare una protrusione simile anche quando, stando in piedi, si inarca la schiena indietro. Trattandosi di organi interni, è assolutamente importante evitare tutti i movimenti che ne sollecitino la fuoriuscita (seppur parziale) verso l’esterno. Infatti, tale fuoriuscita:
· DANNEGGIA ULTERIORMENTE LA LINEA ALBA
· SOLLECITA IL MUSCOLO RETTO A SEPARARSI ANCORA DI PIU’
· ESPONE AL RISCHIO DI ERNIE OMBELICALI.
Ma quali sono, nello specifico, i movimenti da evitare? Tipicamente, la “pinna” esce in questi casi:
Tra le varie accortezze che bisogna adottare quando si fanno esercizi ed in particolare tutti i tipi di addominali, bisogna, in primo luogo, reclutare (contrarre) correttamente e preventivamente il muscolo addominale TRASVERSO, al fine di prevenire la protrusione degli organi verso l’esterno (in gergo: “tenere dentro la pinna”!).
Esercizi in cui si sollevano entrambe le gambe, che eventualmente prevedono anche delle sforbiciate, sono generalmente SCONSIGLIATI perchè esercitano una pressione troppo forte sull’addome e sui muscoli retti, facilitando la protrusione degli organi verso l’esterno.
Esercizi simili a quello illustrato nella foto (simili ai crunch, in cui si recluta il trasverso e si mantiene la posizione per un determinato lasso di tempo) sono da eseguire solamente con la supervisione di un professionista specializzato.
Tuttavia, la “fuoriuscita della pinna” in molti casi è soggettiva, nel senso che dipende dalla capacità individuale di mantenere la contrazione del citato muscolo addominale trasverso, per cui è consigliabile IMPARARE A CONOSCERE IL PROPRIO CORPO, osservando come si comporta la propria pancia in diversi movimenti, eventualmente all’inizio anche con l’aiuto di uno specchio.
Elisa Gallippi
8 thoughts to “Gestione della diastasi dei retti addominali nel pesista”
Stassi Alessandro
20 Agosto 2018 at 14:29
Buon pomeriggio ,vi chiedo informazioni sull’intervento x diastasi addominale .
– Team Diastasi
23 Agosto 2018 at 11:54
Salve Alessandro, trova tutte le info sulle varie sezioni del nostro sito. Le consigliamo anche di iscriversi al gruppo Facebook Diastasi Uomo https://www.facebook.com/groups/1840031242967412/
Nicola Moramarco
3 Febbraio 2019 at 17:18
Ho quasi 70 anni, mi mancano 2 mesi. Sono affetto da diverse patologie quali: diabete tipo2 con l’insulina; iperteso; ho fatto la ricostruzione della valvola mitrale e chiusura del forame ovale; ho una discopatia multipla; prolasso della pancia-addome . Sono oporabile? Se sì , in quale ospedale e se in convenzione ASL? Grazie anticipate per la risposta.
Nicola Moramarco.
Valle
19 Novembre 2019 at 17:32
Ciao,
vorrei informazioni su un chirurgo in lombardia che effettua intervento (anche estetico) per diastasi in forma privata a costi sostenibili :-).
Grazie.
marcella
12 Marzo 2021 at 6:47
vorrei sapere se ci sono corsi on line di ginnastica ipopressiva. grazie
Lorena Di Nardo
14 Ottobre 2022 at 14:42
Salve, quando nell’ultimo esercizio si parla di “spingere i gomiti”: dove devono spingere nello specifico? verso il lettino? Grazie
Francesca DM
2 Gennaio 2023 at 22:56
Salve, quando nell’ultimo esercizio si parla di “spingere i gomiti”: dove devono spingere nello specifico? verso il lettino? Grazie
Adelio
16 Gennaio 2024 at 15:37
buongiorno,
è possibile avere la dispensa di questo video?
grazie.
Adelio