Aprile 16, 2020
Principi di prevenzione della diastasi in gravidanza, a cura del prof. Giuseppe Pozzi
Ai giorni nostri l’immediato post parto, spesso non viene considerato come un periodo molto delicato e potenzialmente a rischio per la salute a lungo termine della mamma: frequentemente si deve far fronte fin da subito ad una ricca quotidianità in cui non solo si è madre ma anche moglie o compagna, lavoratrice e donna. Bisogna trovare nuovi equilibri e cercare di farlo nel massimo rispetto del proprio corpo, perchè il proprio benessere e il proprio stato di salute a lungo termine, dipendono anche da come si affrontano le situazioni che ci si presentano.
Al termine della gravidanza i ventri muscolari del retto dell’addome sono diastasati a causa della pressione esercitata su di esso dall’utero in crescita durante tutto il periodo di gestazione, e più lunghi di 15 cm. Inoltre gli altri strati della parete addominale, obliqui e trasverso, essendo dipendenti dal retto dell’ addome perchè vi si inseriscono al centro, non sono in grado di espletare la loro funzione di contenimento viscerale. Si aggiunga a questo che l’utero è pesante (fino a un chilo e mezzo) ed è sostenuto da legamenti che si sono allungati per consentirgli di svilupparsi durante la gestazione e che ora sono troppo lunghi per sostenerlo come dovrebbero.
Ciò che ne risulta è che in questa condizione in cui la parete addominale non riesce a contenere i visceri perchè poco tonica e poco competente l’utero, quando si è in posizione eretta, è come se fosse un peso sospeso sul vuoto del canale vaginale. Proprio per questo motivo molte donne che si alzate dopo il parto senza aver correttamente indossato una pancera, lamentano di avere avuto la sensazione che “tutto” scendesse verso il basso e che, nei momenti successivi, a volte sentissero la necessità di sostenersi l’addome con le mani, e che percepissero un senso di pesantezza al basso ventre nelle ore serali o dopo aver passato diverso tempo in piedi.
Nell’arco di sei settimane, grazie alla produzione ormonale, l’utero involve e i legamenti riprendono la loro lunghezza, così come il retto dell’addome. Diventa ora più semplice intuire il perchè sia così importante utilizzare una protezione durante le attività ad alta sollecitazione per la parete addominale (esempio stare molte ore in piedi, fare lunghe camminate o attività fisica, sollevare/spostare carichi tra cui includiamo anche i propri bimbi), in modo da poter tutelare al massimo quest’ultima in un momento in cui è in grado di svolgere al meglio la sua funzione contenitiva, così come il pavimento pelvico da un’eccessiva tensione. Sotto il peso della forza di gravità i visceri della cavità addominale vengono spinti in basso e in avanti dove incontrano una parete addominale poco forte che anziché opporsi contenendoli, si lascia stirare.
Questo porta a diverse conseguenze: una prettamente estetica perchè un addome prominente non rientra nei canoni di bellezza della maggioranza delle persone e una seconda più legata ad un discorso di salute della donna. Quando i visceri vengono spinti in basso e in avanti vengono “spostati” sul vuoto del canale vaginale in cui possono più facilmente protrudere, aumentando quindi il rischio di insorgenza di disfunzioni pelvi-perineali, in quanto il pavimento pelvico, in questa condizione, è sottoposto ad una grande pressione e non sempre può riuscire ad espletare correttamente le sue funzioni di continenza e sostegno.
La condizione sopra descritta non riguarda solo l’immediato post parto ma anche le situazioni in cui la parete addominale presenta una distasi non fisiologica. Sarà quindi importante accettare una pancera durante la stazione eretta e in tutte le attività ad alta sollecitazione per la parete addominale, in modo da tenere i visceri ben spinti contro la colonna ed evitare così un’eccessiva tensione sia pavimento pelvico che su una parete addominale non in grado di svolgere la sua funzione di contenimento viscerale.
Qualsiasi pancera si scelga, sia essa a mutanda o a fascia, dovrà avere la caratteristica fondamentale di andare dallo sterno al pube in modo da poter contenere correttamente tutta la parete addominale e dovrà essere indossata rigorosamente da sdraiata a pancia in alto, come mostrato in figura, in modo che i visceri siano spinti contro la colonna vertebrale perchè solo così potrà svolgere la sua funzione contenitiva. Chiaramente la pancera non risulta essere un rimedio definitivo ad un addome poco tonico e poco competente, ma deve essere vista come un importante supporto da utilizzare nel mentre che, con il giusto programma di recupero funzionale della parete addominale, si andrà a formare la propria “pancera naturale”, che nel tempo sarà sempre più in grado di supportarvi positivamente durante le attività quotidiane facendovi sentire sempre meno la necessità di un “aiuto” esterno. In caso di seno importante, sarà necessario indossare anche un reggiseno ben strutturato a supporto dei tessuti. Lavorare in sinergia è il miglior modo per ottenere ottimi e sorprendenti risultati.
Valentina Vandelli
Dott.ssa in Scienze e Tecniche dell’Attività Motoria Preventiva e Adattata
One thought to “Benefici dell’addominoplastica su lombalgia e incontinenza urinaria”
Nicoletta Papa
29 Agosto 2022 at 17:37
Mi chiamo Nicoletta ho 48 anni il mio primo sintomo (gonfiore addominale) è subentrato dopo le due gravidanze (2006-2007. In una fase di accertamenti e visite per questo gonfiore mi è stato riscontrato un tumore germinale ad uno vaio per qui sono stata sottoposta ad intervento chirurgico per asportare ovaio dx. È seguito ciclo di chemioterapia e dopo i 5 anni di controlli semestrali sono guarita definitivamente. Sempre per lo stesso sintomo di gonfiore addominale e una pretuberanza quando da supina mi alzavo con la schiena ,mi sono rivolta ad un gastroenterologo che mi ha riscontrato una laparocele a cui è seguito un’altro intervento chirurgico con una rete. Dopo qualche anno mi è stata riscontrata una recidiva di laparocele. Ad oggi ho sempre mal di schiena (lombare)e cervicale, il gonfiore addominale che aumenta durante la giornata, nausea, incontinenza.pesantezza al bacino e alle gambe. Ho scoperto informandomi che la diastasi addominale provoca questi sintomi per cui un’amica che si è sottoposta a questo intervento mi ha detto di chiedere aiuto a Diastasi Italia. Grazie